Europan 8. Urbanità europea e progetti strategici. Area della Barriera Garibaldi a Livorno
Concorso internazionale, 2005
"L'uomo intelligente non vive mai in ambienti mediocri. Un ambiente mediocre è quello in cui non ci sono uomini intelligenti."
Nicholas Gomez Davilla
L'intervento progettuale ha la finalità di ottenere un elevato livello di qualità urbana, intesa come elemento determinante della qualità della vita degli uomini. Il tema dell'"urbanità" è inteso come comune modo
di vivere la città, ma anche come volontà culturale di riflessione sulla eterogeneità delle sue forme.
La proposta è indirizzata a risolvere la coesistenza delle relazioni complesse che intercorrono tra lo spazio urbano (pubblico) e lo spazio domestico (privato), attraverso la realizzazione di elementi comuni che si trasformano in luoghi di incontro e di socializzazione delle diverse culture gravitanti nell'ambito territoriale oggetto di studio. Tale indirizzo
condivide pienamente e sviluppa uno dei presupposti fondamentali del programma proposto, individuando nella gestione dei valori della "mixità" sociale un tema di rilevante interesse progettuale.
Europan 8. Urbanità europea e progetti strategici. Area della Barriera Garibaldi a Livorno
Concorso internazionale, 2005
Una risposta individuata per l'efficace risoluzione del problematiche emerse è quello di realizzare un insediamento autosufficiente dotato di residenze e di servizi tali da eliminare definitivamente la connotazione negativa, attribuita sin dalle origini ai 'Quartieri Nord'.
Far convivere le diversità in modo equilibrato, integrandosi con la città, è lo scopo principale di questo progetto.
L'elemento fondante la composizione urbana è il muro. Vero e proprio segno unificante delle diverse condizioni sociali e delle più disparate realtà del vissuto urbano, il muro recupera il concetto della storia della città e della sua forma urbana, attraverso la memoria del sistema difensivo delle Fortezze Medicee e dell'ottocentesco sistema doganale, ancora oggi evidente nelle strutture delle barriere doganale di Fiorentina e San Marco nei resti della Cinta Daziaria lorenese.
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Concorso internazionale, 2005
Il muro diviene contemporaneamente recinto, rispettando la propria natura (attraverso la sua continuità e imponenza) ed elemento aperto verso l'esterno e i quartieri limitrofi (attraverso rotture e sgretolamenti):
il muro contiene, racchiude, protegge, si manifesta attraverso la sua solidità, è compatto, duraturo.
Attraverso la rottura della continuità di questo tangibile segno urbano si intende frammentare lo spazio indispensabile per garantire una continua penetrabilità dalle aree esterne all'intervento.
Il muro rappresenta per questo progetto l'elemento ordinatore dei nuovi edifici residenziali e degli spazi pubblici regolando con il suo segno la nuova trama urbana di torri ed edifici in linea, in un rapporto sinergico tra le diverse percezioni urbane. Gli edifici vi si addossano senza peraltro esserne trattenuti o imprigionati.
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Concorso internazionale, 2005
Attraverso la sua diversa conformazione e variabilità del suo spessore il muro diviene occasione per localilizzare piccole attività commerciali ed altre funzioni di valore sociale come lasciare la libertà di manifestare
i disagi di una società in continua trasformazione, attraverso la scrittura e il disegno, proprio come un vero e proprio diario comune. Il 'muro attrezzato' diviene cosí lo strumento indispensabile per ricucire il tessuto abitativo esistente e di nuova creazione.
Il materiale di cui è rivestito è la pietra locale che caratterizza anche la 'pelle' degli edifici residenziali di nuova costruzione. La morbidezza cromatica della sua superficie e la sua misurata dimensione rimanda istantaneamente a quella delle strutture fortificate e ai recinti che hanno da sempre connotato la città di Livorno.
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Concorso internazionale, 2005
Il masterplan è concepito dando particolare rilievo riveste lo spazio pubblico pensato come opportunità per favorire l'incontro delle persone.
Gli spazi di aggregazione urbana sono utilizzati e attrezzati incentivando gli ambiti di condivisione. I giardini pubblici e privati, delimitati e disegnati dalla disposizione degli edifici, esistenti e nuovi, divengono un unico momento di integrazione di flussi spaziali, ricercando l'equilibrio tra spazio costruito e natura. Nei giardini privati si tenta di recuperare
anche la memoria degli orti urbani presenti in quest'area sino al secolo scorso.
Attraverso la riqualificazione strategica degli spazi attrezzati a verde, prossimi alle mura lorenesi, insieme alla progettazione di corti interne che si riconfigurano come piazze urbane, è possibile immaginare ambiti adatti autilizzazioni permanenti di loisir, ma anche allestimenti effimeri legati ad eventi particolari.
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Concorso internazionale, 2005
L'asse della via Giuseppe Garibaldi viene attrezzato da attività commerciali e da piccole botteghe (oggi piuttosto carenti in questo quartiere), localizzate al piano terra delle fabbriche in linea che attestano su tale percorso fino all'incontro di Piazza Barriera Garibaldi. I nuovi edifici sperimentali sostituiranno la quinta edificata su questo fronte, in sostituizione a quella attuale.
Il portico a tutta altezza, elemento ricorrente nel progetto, caratterizzerà il fronte strada ed è da intendersi come prosecuzione e parte integrante del muro, rendendo organicamente omogenei (cioè attenuandone le variabilità formali e funzionali) i fronti degli edifici individuati, che fungono da filtro per gli spazi di vita a connotazione più domestica.
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Concorso internazionale, 2005
La nuova quinta urbana delle passeggiate porticate, coperte da pensiline leggere e dagli impianti bio-climatici disposti sul coronamento e mimetizzati, saranno movimentate, al loro interno, dai balconi degli affacci residenziali, disegnati con forme irregolari che creano effetti di chiaro-scuro.
Questa area coperta permetterà l'accesso ai negozi e agli spazi comuni condominiali.
Le forme architettoniche si basano sull'assoluta semplicità e, in conformità con gli edifici limitrofi, trasmettono una sensazione di 'fuoriscala' e di compattezza.
Crediamo che una città debba essere ordinata e serena e proprio per questo gli edifici non debbono pretendere di essere troppo originali ne troppo fragili. Le città antiche sono fatte di scatole omogenee compatte e poco differenti tra loro, anche se caratterizzate dalle proprie peculiarità.
Questo accade anche nella città storica di Livorno dalla quale il progetto tenta di codificare ed adottare gli elementi fondanti.
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Concorso internazionale, 2005
I padiglioni oggi dismessi degli ex-magazzini ed ex-uffici daziari della Barriera Garibaldi, insieme alle mura e alla porta fiorentina, verranno recuperati e ricondotti, attraverso un restauro filologico, alla loro condizione originaria. Il loro riuso consisterà nell'attrezzarli a spazi per esposizioni temporanee, sale di riunione e circolo ricreativo. I servizi igienici
presenti su via Russardo, insieme all'area dei lavatoi saranno ripristinati e predisposti per la medesime destinazione d'uso, con attrezzature di moderna concezione.
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Concorso internazionale, 2005
La Piazza della Barriera Garibaldi sarà completamente riprogettata attraverso l'eliminazione dei parcheggi a raso e sistemata e verde pubblico attrezzato in continuità con i padiglioni degli ex-magazzini sopra descritti. La sua geometria estesa per tutta l'ampiezza dell'area d'intervento, come vero e proprio elemento guida per il sistema degli spazi aperti del nuovo complesso residenziale, che si localizzerà sul luogo del mercato ortofrutticolo da trasferirsi in altra sede.
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Concorso internazionale, 2005
In corrispondenza di questa piazza saranno realizzati i parcheggi pubblici sotterranei ad utilizzo residenziale, altri parcheggi sotterranei saranno disposti in corrispondenza degli edifici a torre; la loro accessibilità avverrà dal perimetro esterno di delimitazione dell'ambito progettuale.
Alcune uscite pedonali saranno localizzate all'interno della piazza e si alterneranno con le attrezzature d'arredo.
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Concorso internazionale, 2005
Il piano prevede inoltre la risistemazione della viabilità carrabile e la gestione degli accessi e degli assi pedonali all'interno dell'area di intervento.
Una nuova viabilità collegherà via Giordano Bruno con via Marco Mastacchi oltrepassando in sotterranea la traccia della Cinta Daziaria in modo tale da alleggerire il traffico interno su un tratto di via Garibaldi verso via Firenze. La via Corrado Dodoli e il nuovo asse di penetrazione che lambisce l'ex mercato ortofrutticolo contribuisce a dirottare il traffico
dal viale Ippolito Nievo oltre a permettere la creazione di parcheggi a servizio delle residenze. Tutti gli assi saranno dotati di arredo urbano utili anche a riqualificare l'assetto viario esistente.
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Concorso internazionale, 2005
Sarè posta particolare attenzione al superamento delle barriere architettoniche per una piena fruizione in sicurezza sia degli spazi urbani che degli edifici, considerando le esigenze di una «utenza ampliata».
All'interno dell'intervento sono previste delle abitazioni temporanee smontabili che dovranno essere utilizzate dalle famiglie che si dovranno spostare durante la fase di realizzazione dei nuovi edifici in modo tale da permettere di mantenere le relazioni con il luogo ed il riconoscimento delle nuove funzioni. Queste residenze, progettate in forma modulare, saranno collocate in prossimità del parco delle mura lorenesi in luogo degli edifici da demolirsi in via Giordano Bruno, e posizionate
secondo un ordine geometrico chiaro e riconoscibile. Le strutture, una volta realizzato il piano complessivo, potranno essere trasformate ed adibite a locali ad uso pubblico, a servizio dell'intero comparto urbano.
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Concorso internazionale, 2005
Il progetto del verde
Il progetto delle opere a verde consiste nella realizzazione di un paesaggio urbano di qualità dove spazi verdi e spazi edificati, si intersecano nella composizione tra le architetture e le sistemazioni esterne in un unicum, che segue regole progettuali compatibili le une con le altre.
L'asse e l'asse frammentato, il confrontarsi tra geometrie precise e angolazioni irregolari costituiscono la filosofia compositiva dell'intero disegno.
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Concorso internazionale, 2005
Alla componente verde del progetto sono stati affidati i seguenti ruoli:
- ecologico e di miglioramento microclimatico delle aree libere (abbattimento delle polveri, mitigazione delle alte temperature estive, circuitazione delle correnti d'aria ecc.), con influenze nella qualità bioclimatica degli edifici, attraverso il bilanciamento di superfici a prato, coperte da arbusti e alberate;
- funzionale, attraverso la riconoscibilità di spazi e percorsi e creazione di condizioni per una loro migliore vivibilità
- culturale attraverso l'introduzione quantitativamente rilevante di elementi del paesaggio mediterraneo (specie arbustive della macchia mediterranea, pineta, filare di cipressi, boschetto di lecci ecc.), e del lessico tipicamente ottocentesco delle alberature stradali a foglia caduca, che creano ombra d'estate e d'inverno lasciano libere le facciate degli edifici dall'ottimale soleggiamento.
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Concorso internazionale, 2005
L'abitazione modulare smontabile: il 'container' e il sui derivati
Il progetto per abitazioni modulari temporanee nasce dall'esigenza di realizzare delle residenze adatte ad ospitare le famiglie in attesa di una sistemazione definitiva negli edifici da realizzarsi all'interno del programma progettuale del sito di Barriera Garibaldi.
Le dimensioni, l'articolazione volumetrica e la configurazione degli spazi interni rispondono alle esigenze di questa specifica tipologia di utenza estesa specificamente a nuclei familiari di piccole o medie dimensioni, nell'aspettativa di un loro imminente e definitivo trasferimento nelle aree limitrofe del quartiere.
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Concorso internazionale, 2005
Il container, simbolo palese di transitorietà, costituisce un elemento di forte identificazione della periferia
industrializzata contemporanea strettamente connessa ai traffici commerciali. Pare perció particolarmente adatto ad integrarsi in un luogo dove la presenza della cinta murata delle barriere doganali ottocentesche costituisce una evidente testimonianza di una storia imperniata sugli scambi commerciali.
Disposte a margine del parco urbano esistente definiscono una trama urbana piuttosto fitta, regolare e apparentemente intensiva, una sorta di camping variopinto.
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Concorso internazionale, 2005
Il sistema, costituito da elementi modulari di maglia 6 m. x 6m. x 3m. prevede la possibilità, da parte dell'utenza, di configurare la propria abitazione scegliendo il tipo e la disposizione delle unità ambientali. Una matrice di combinazioni possibili consente di selezionare il tipo base e di modificarne ulteriormente il layout in base alle specifiche esigenze (es. numero di camere da letto, presenza o meno di uno spazio di lavoro, attrezzature degli spazi di servizio, variabilità degli elementi distributivi, etc.).
Ogni coppia di residenza di circa 67 mq. definisce un nucleo abitativo disposto su due differenti piani che, leggermente sfalsati, sembrano attendere di essere rimossi. I nuclei delimitano due diverse proprietà, e il loro affiancamento consente l'utilizzo di un unico collegamento verticale costituito da una scala e da una piattaforma montacarichi metallica lievemente
accostata che permette di abbattere ogni barriera architettonica.
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Concorso internazionale, 2005
In previsione del loro smontaggio le strutture portanti e gli involucri, epidermicamente del tutto analoghi ai loro archetipi, saranno riutilizzati per la realizzazione di ulteriori elementi modulari da attrezzare a bar, centro sociale, sala riunioni oppure a giardino di infanzia a servizio del quartiere e strettamente connesso al parco lungo le mura. Elementi questi che andranno a definire veri e propri momenti di aggregazione sociale.
I container cos¡ si trasformano ora in una stecca allineata, ora in una piastra grazie all'accostamento anche sullo sviluppo verticale.
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Concorso internazionale, 2005
Nell'esempio di 'Garibar' la mutazione restituisce una lunga scatola senza soluzione di continuità appena rialzata dal suolo, trasparente alle estremità e formata da due diversi volumi parallelepipedi articolati da un'ala flessibile, anch'essa trasparente. A dispetto della natura transitoria implicita in questa proposta e dell'apparente mobilità, una grande attenzione è stata riservata alle condizioni contestuali di questo 'oggetto'. Il progetto riflette infatti la stessa sensibilità delle produzioni creative affini all'architettura, come le opere d'arte contemporanea o gli oggetti di design industriale.
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Concorso internazionale, 2005
La scatola mediana di metallo e vetro ospita la sala d'accesso dove è disposto il bancone di distribuzione, mentre l'area dei servizi è situata all'interno di un volume opaco rivestito di alluminio. In quest'ultimo, si è mirato alla standardizzazione e alla riduzione al minimo degli spazi che caratterizzano le costruzioni mobili quali roulotte, navi o treni in attinenza con l'idea stessa di mobilità, premessa concettuale del progetto.
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Concorso internazionale, 2005
Nei volumi l'armonia delle proporzioni, l'espressione della struttura, la continuità dei materiali e l'astrazione approssimano il progetto alla sperimentazione artistica (come non pensare alle scatole costruite sulla riva del Duero ad Alegre in Portogallo di Cristina Guedes e Francisco Vieira de o Campos derivate esse stesse dalle opere di Donald Judd o ai riflessi dei cristalli di Dan Graham).